s. m. arte/arch./archeol., Incisione a scopo decorativo su una superficie; in partic., graffito eseguito sull’intonaco, secondo una tecnica di decorazione murale usata nel Medioevo e nel Rinascimento (in partic. tra il XV e XVI sec.), per cui su uno strato d’intonaco scuro se ne sovrappone un altro più chiaro, su cui si disegnano i motivi ornamentali, per poi farli risaltare e metterli in rilievo staccando con la cazzuola l’intonaco nei punti non disegnati, così da far apparire lo strato scuro sottostante. (GDLI; Treccani online , 1550 ; Il passo allegato come prima attest. dal GDLI («È degno di osservazione un tabernacolo di legno a piramidi, lavorato a figure di sgraffito a oro sul cristallo»), non fa parte, come dichiarato, del testo dei Capitoli della Compagnia dei Disciplinati della Madonnadi Siena,  bensì delle Note agli Inventarii compilate dal curatore ottocentesco dell'ed. dei Capitoli (cfr. Capitoli dei Disciplinati della venerabile Compagnia della Madonna sotto le Volte dell'I. e R. Spedale di S. Maria della Scala di Siena, testo a penna de' secoli XIII, XIV e CV [...] dato in luce dall'abate Luigi De Angelis [...], Siena, Onorato Porri, 1818, p. 149). )