CIUFFO s. m. In lavorazione

  • corpo uman., Ciocca di capelli, di peli. ((DELI). , Secc. XV-XVI ; m.,)

Lingue germaniche Significati totali: 1 Forme totali: 1
Tedesco Tedesco Alto Adige-Südtirol
  • 1 forma in lavorazione
  • 1 significato
Vedi le forme
ts̆ufIn lavorazione (1 significato)
Altre lingue europee Significati totali: 4 Forme totali: 1
Ungherese Ungherese
  • 1 forma
  • 4 significati
Vedi le forme
csúf [t͡ʃuːf].
  1. agg. () furbo, beffardo ( EWUng, Nszt, ÚESz, attorno al 1456; Prima attestazione sicura in questa accezione: attorno al 1456 (altrimenti: ?1403, 1408) (EWUng); La parola risale a forme italiche dialettali nord-orientali. La parola è arrivata nell’ungherese probabilmente con il linguaggio dei teatranti che si esibivano nei mercati. (EWUng, ÚESz))
  2. agg. () vergognoso ( EWUng, Nszt, 1763; 1763: EWUng)
  3. agg. brutto ( EWUng, Nszt, ?1779, 1807; ?1779, 1807: EWUng; Spesso nel nesso csúf dolog 'brutta cosa'.)
  4. s. spett./teatro/cine. () colui che diverte, scherza, burla (EWUng, Nszt, attorno al 1456; attorno al 1456: EWUng; La parola, in questa accezione, é probabilmente entrata nell'ungh. nel Quattrocento come termine dei teatranti ambulanti (esibitisi nei mercati o presso le corti feudali). Questo significato con referenza ad una persona oggi è arcaico, il sost. csúf indica oggi 'il brutto' come concetto astratto.)

Legenda

Tipi di prestito

forma: italianismo diretto

forma: italianismo indiretto

forma: prestito incerto

forma: formazione ibrida

forma: formazione imitativa su modello italiano

forma: italianismo di secondo grado

forma: da assegnare

Simboli

non più in uso

arcaico/desueto

neologismo

significato innovativo