Ambiti d'uso

1. s. stor. Luogo sotterraneo per la sepoltura dei morti, costituito da gallerie o cunicoli con cavità scavate sui lati per le tombe. Inizialmente per il lat. "catacumbas", in riferimento al cimitero sotterraneo in cui sarebbero stati depositati gli apostoli Pietro e Paolo (questo è l'unico senso in cui la parola ricorre in ingl. prima del XVII sec.). - Successivamente (al pl.): tutti i cimiteri sotterranei che si trovavano intorno a Roma; al sing., una singola cripta o galleria. Est.: opere simili altrove. (OEDonline (1889; ultimo accesso 15/10/2024), 1483)
2. s. In senso più ampio, applicato a qualsiasi ricettacolo sotterraneo di corpi morti, come le catacombe di Parigi; anche fig.: luogo di sepoltura di razze di animali estinte, ecc. (OEDonline (1889; ultimo accesso 15/10/2024), 1836)
3. s. abitaz./masser.,gastr./enol. Est.: un luogo con cripte e recessi; scomparto di una cantina con nicchie per la conservazione del vino. (OEDonline (1889; ultimo accesso 15/10/2024), 1884)

La forma proviene dalla voce italiana catacomba